
Prefazione a "L'aconito nero" (no spoiler)

Le vicende della saga Squadra K giungono al termine con questo quinto volume, dove si conclude l’incredibile concatenazione di eventi che hanno visto completamente stravolgere la tranquilla esistenza di un gruppo di amici, sebbene lungo un arco di tempo narrativo estremamente breve: più precisamente dalla sera di un 29 luglio al successivo e interminabile 6 agosto.
Ci si potrebbe domandare di quale anno. Beh, idealmente siamo nel 2015 (l’anno successivo a quello nel quale tale saga è stata inizialmente concepita per la prima volta); tuttavia in questo ultimo racconto faremo anche una breve digressione che ci proietterà in avanti di ben cinque anni, fino al 2020. È giunto il momento di tirare le fila e chiudere le ultime questioni rimaste ancora in sospeso nei precedenti episodi: e chi ha seguito la trama fin qui potrà facilmente immaginare a cosa ci si sta riferendo. Ciononostante, al momento di scrivere queste righe non è ancora ben definita l’evoluzione che avrà questa ultima storia ma confidiamo che le muse della letteratura continuino a prestare il loro supporto come hanno già fatto finora: se adesso ci troviamo qui è proprio per scoprirlo insieme.
Vi lascio dunque alla conclusione di questa lunga saga: sentirò la mancanza di Mark, Viktor, Kaspar, Klarissa, Klaudia, Atsuko, Koichi, Konrad Lang… specialmente i primi tempi è stato come se si fosse trattato di personaggi reali e non solo un parto di fantasia. E oggi, perché no, mi piace pensare che forse, in un mondo alternativo, queste persone esistano davvero: dopotutto questa serie di racconti dovrebbe averci insegnato qualcosa.
Anche la fisica ipotizza in un certo qual modo l’eventualità di differenti realtà alternative, con la nostra stessa esistenza forse confinata in una di queste possibili membrane spazio-temporali. E se è così, allora perché non ipotizzare che i nostri personaggi si trovino ad esistere davvero in una di queste dimensioni alternative, adiacenti alla nostra? Una dimensione in cui i nostri eroi non sono affatto personaggi di fantasia ma persone reali alle prese con i normali problemi quotidiani, come anche è per tutti noi. Problemi che, nel loro caso, sono stati improvvisamente soverchiati da una improvvisa e dirompente serie di situazioni assurde, assolutamente fuori dall’ordinario.È la potenza della fantasia, bellezza.
E allora godiamocela la fantasia. Ecco quindi a voi l’ultima puntata della saga Squadra K!
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Buon divertimento.
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